Angelo Loforese
D: Quando e dove è nato?
R: A Milano il 27 marzo del 1920.
D: Quindi sicuramente ricorda una Milano diversa da oggi, vero?
R: Sì, era una Milano molto diversa.
D: In quale zona abitava?
R: In via Stoppani, zona Venezia.
D: A quale età ha sentito che la musica era l’arte, il settore più bello della sua vita?
R: Da bambino ascoltavo da un grammofono di mio padre Gaetano, cantante di musica lirica, dilettante, dischi di Caruso e di altri cantanti famosi e bravi dell’epoca.
D: C’è un Suo inizio canoro?
R: Facevo parte con altri amici di una Parrocchia ove si esibiva un coro. Sempre i miei amici mi hanno invitato a chiedere a don Edoardo di voler entrare nel coro. Mi hanno provato la voce, hanno riscontrato un tono baritonale e ho iniziato a far parte di questo coro. L’organista, senza alcuna mia intenzione, mi consigliò di studiare canto (pensate, non lo fece neanche mio padre!), cosa che feci portato dallo stesso organista da una insegnate, Anna Coiachelli, principessa profuga russa.
D: Come prosegue l’apprendimento?
R: Ho studiato dai 18 anni con questa insegnate come baritono-basso e poi purtroppo in epoca bellica ho interrotto lo studio e fui arruolato nell’esercito nel Terzo Bersaglieri del Reggimento di Enrico Toti.
D: In seguito?
R: Sono stato internato in Svizzera. Qui ho conosciuto un cantante maestro svizzero che mi ha insegnato a cantare Wagner e Haendel in stile tedesco. A Milano, dopo la guerra, il famoso baritono Antenore Reali organizzava dei sabato sera di canti lirici. Io vi partecipai e cantai il Largo di Haendel. Sempre lo stesso baritono, sapendo di uno spettacolo con esibizione di cantanti tedeschi a Monaco di Baviera (si dice che quello fosse il luogo più titolato per cantanti baritoni tedeschi), mi invitò a parteciparvi. Io, ignaro di questo luogo potenzialmente così titolato, andai serenamente. Cantai il Largo di Haendel, in italiano, e in seguito seppi che un critico musicale su un quotidiano tedesco così si espresse sulla mia esibizione: “Questo italiano, venuto da Milano, ha cantato il Largo di Haendel in italiano e devo dire che ha insegnato ai nostri baritoni tedeschi come si canta Wagner!”. Rimasi molto sorpreso, ma ovviamente anche compiaciuto,
D: A quale età ha cominciato la professione vera e propria?
R: A 28 anni come baritono, sotto la guida di Primo Montanari, tenore, marito del soprano leggero Lina Pagliughi e ho cantato in 11 opere.
D: Io La conosco e ho potuto constatare dai filmati che qui a Casa Verdi hanno trasmesso, la Sua grande carriera come tenore. Quando inizia il cambio?
R: Studiando un anno come baritono con Emilio Ghirardini, questi ritenne che la mia voce fosse più da tenore che da baritono. Ho accettato questo suggerimento e ho debuttato con “Il Trovatore”.
D: So della Sua brillante carriera e quindi non possiamo descrivere tutti i teatri che ha frequentato e le opere che ha cantato. Facciamo un bilancio.
R: Ho cantato 75 opere da tenore in tutto il mondo. Quando mi chiedono dove ho cantato così mi esprimo: da Helsinki a Città del Capo e da Tokyo a Buenos Aires.
D: Carriera invidiabile e credo - questa è la mia opinione condivisa anche da medici – che la musica aiuti molto, oltre che ad appagare la nostra sensibilità e il nostro talento, anche a stare in buona salute e longevità. Grazie Maestro Loforese, come ultima domanda le chiedo: Come si trova a Casa Verdi?
R: Si sta bene, c’è una buona accoglienza, c’è buona musica, qualche ricevimento, qualche concerto e si condivide con altri la passione musicale.
Bene. Grazie ancora Maestro Angelo e Le auguro lunga vita e buon ascolto e trasmissione di consigli agli studenti di Casa Verdi!